Gemini Festival 2.0 – “Assalto al cervello”

     Sabato 20 novembre 2021, presso il CSO Pedro di Padova, nell’ambito della 2^ edizione del Gemini FestivalTiziana BARILLA’  e la redazione di Radio Rogna (Sarzana) saranno i protagonisti di PuntoRogna – Speciale GeminiRadiomatch sulle “Titubanze del contemporaneo e sui Quasismi della comunicazione” a un anno dal primo Gemini Festival.

L’evento si terrà alle ore 16:00 con ingresso libero.

Tiziana Barillà

Giornalista professionista, scrittrice, autrice, scrive di politica, migranti, lavoro, diritti umani e musica.

Nata a Reggio Calabria nel 1979, nel 2006 si laurea presso la facoltà di Scienze politiche di Messina, concludendo gli studi con una tesi in Storia contemporanea e Sociologia politica.
Come giornalista collabora a lungo con il settimanale Left e con altre testate giornalistiche.
Nel 2016 pubblica il suo primo lavoro da scrittrice: “Don Quijote de la Realidad. Ernesto Che Guevara e il guevarismo”, un saggio politico che ricostruisce la biografia di Ernesto Guevara, al netto di ogni aneddoto leggendario, e soprattutto il suo pensiero politico.
Nel 2017 pubblica “Mimì capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace” (Fandango libri), Attraverso incontri, viaggi e la condivisione di un’appartenenza territoriale e ideologica, il libro è un ritratto esclusivo del “sindaco migliore del mondo”, che si racconta liberamente in questo libro, e di un modello oramai conosciuto in tutto il mondo.
Nell’agosto 2018 viene tradotto in Spagna con il titolo “Utopia de la normalidad. Riace, el modelo de acogida de Domenico Lucano” (Icaria editorial).
Nel 2020 “Quelli che Spezzano. Gli arbëreshë tra comunalismo e anarchia” (Fandango libri). Un viaggio fra gli arbëreshë anarchici di Spezzano albanese che ripercorre un’esperienza di municipalismo libertario attraversando secoli di pensiero libertario e storia del meridione.
Nel 2020 è tra gli autori del documentario inchiesta “I Fili dell’Odio”, prodotto dalla Zerostudio’s di Michele Santoro e dalla cooperativa “Il Salto”. Si tratta della prima produzione italiana dedicata all’odio online, un viaggio dentro la rete che dimostra l’esistenza di un totalitarismo digitale europeo che ha fatto di internet, e in particolare delle reti sociali, un terreno fertile per la propaganda.