Questo venerdì sera Silvia e Paolo hanno fatto rumore con Giulio Perrone, fondatore nel 2005 della Giulio Perrone Editore, l’omonima casa editrice e scrittore. Ha pubblicato L’esatto contrario (2015) e Consigli pratici per uccidere mia suocera (2017) e nel 2019 ha pubblicato con Harper Collins L’amore finché resta.
La Giulio Perrone Editore, da subito molto attenta alla contaminazione tra arti e linguaggi, ha come obiettivo primario cercare di creare una nuova realtà letteraria e culturale. Questo ambizioso progetto si riflette nell’articolazione del catalogo, strutturato in collane molto connotate. Tra le più significative, da segnalare “iClassici”, la prima collana, che accoglie testi poco frequentati di grandi scrittori, quali, ad esempio, Poe, Svevo e Dostoievskji; “Racconti d’autore”, con libri di Ugo Riccarelli, Lidia Ravera e Lia Levi ; “Il Teatro di Dacia”, collana interamente dedicata a Dacia Maraini; “Bioton”, che ospita biografie e memoir; “Hinc”, raccolta di testi di narratori italiani contemporanei (tra cui Chiara Valerio, Paolo Di Paolo e Ilaria Rossetti) che scrivono su temi urgenti della nostra attualità come eutanasia e omosessualità; “Passaggi di dogana”, che raccontano i posti in chiave letteraria e non solo, legandoli alla vita dei loro personaggi: Lisbona ripercorsa attraverso le opere di Antonio Tabucchi, o Roma e la sua periferia con Pasolini e De Cataldo; infine “Le Nuove Onde”, collana che esplora alcuni tra i temi più sentiti della contemporaneità, come lo sport, la politica e la cucina.
In questa puntata andiamo a scoprire come nasce l’idea di una “collana” nella mente di un editore e che lavoro c’è a monte di una pubblicazione. Come si relaziona, inoltre, Giulio editore allo Giulio Scrittore?
Perché è ancora importante un confronto diretto, personale e onesto con un editore e quale futuro attende più in generale l’editoria?
Curiosi di scoprire che cosa ha da dirci?
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