Gemini CALLing: la caradiovana che racconta l’Italia (del post covid)

Buoni o cattivi. “Buonisti” o “odiatori”. Vax o novax. Pro-NATO o pro-Putin. Il racconto mainstream del nostro Paese ci ha abituato a una narrazione dicotomica, binaria, che raramente tiene conto della complessità del reale. Dal centro alle province. Dalle questioni macro a quelle che sono all’apparenza sembrano di minore impatto. 

Come risposta a tutto ciò più di due anni fa è nata Gemini, network che mette in rete molte radio indipendenti. Fare radio, per le realtà che hanno intrapreso questo percorso, è qualcosa che va oltre la comunicazione, significa dare spazio alla musica e alla cultura indipendente, all’informazione critica. Significa vivere e capire la complessità, a partire dai territori che rappresentiamo e raccontiamo ogni giorno, con l’attitudine di portare i nostri studi radiofonici nelle piazze, nelle strade e ovunque ci siano voci e corpi che raccontano una realtà in continuo movimento e fermento.

Veniamo da due anni e mezzo molto complessi, la pandemia ha avuto un grande impatto sulle nostre vite a partire dal bene più prezioso, il diritto alla salute. In questa congiuntura storica quello che ci ha travolto è stata la narrazione a senso unico, artificiosamente polarizzata e privata di ogni complessità, che ci ha “bombardato” e voluto convincere che il “ritorno alla normalità” fosse la panacea di tutti i mali. Invece si è reso evidente il fatto che la “normalità” tanto agognata sia stata solo un espediente narrativo per nascondere i drammi che ogni giorno si consumano nelle nostre città: dagli eventi metereologici avversi causati dalla crisi climatica fino all’aumento smisurato della povertà.

In questi lunghi mesi in Italia, però, si sono anche attivate una miriade di realtà anomale, che hanno cercato di resistere a quanto stava accadendo:

dal mutualismo alle nuove vertenze lavorative e sociali, presidi solidali, un mosaico ricco e potente che da nord a sud dello stivale hanno restituito l’idea di un Paese tutt’altro che appiattito e rassegnato.
Ed è in queste pieghe che Gemini vuole insinuarsi, amplificando la voglia di partecipazione e racconto autentico del reale a partire dai territori che abitiamo. Per questo in autunno (appena siamo certi mettiamo date specifiche) attraverseremo l’Italia con i nostri microfoni per dare voce a tutte quelle realtà che in questi due anni hanno operato lontano dai riflettori, ma hanno contribuito a ravvivare il tessuto sociale di molti luoghi e spazi, pur restando ai margini della considerazione dei media tradizionali.

Per questo vogliamo girare l’Italia in una caRadiovana continua, alla scoperta di quelle esperienze che abbiano voglia di raccontarsi, di mettersi in rete con altre realtà, con storie e modalità di azione diverse, ma che condividano i valori dell’antifascismo, antirazzismo e femminismo che sono fondanti anche per Gemini Network. Sarà un viaggio fisico e virtuale, sulle frequenze online di Gemini, un’occasione per scoprire e condividere ciò che muove le esperienze di mutualismo e di organizzazione dal basso.

Con questa “chiamata” siamo quindi alla ricerca di voci da realtà, associazioni, organizzazioni, collettivi, che si occupano a livello territoriale – e non solo – di accesso ai diritti, solidarietà dal basso e mutualismo, antirazzismo e migrazioni. Tutti quei soggetti che operano il più delle volte nelle aree più lontane dai grandi centri urbani e dai clamori del mainstream, estranee al sostegno istituzionale.

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