Radio Città Aperta

La voce fuori dal coro

L’emittente nasce nel 1978 con la denominazione di Radio Proletaria, sugli 88.9 Fm.
L’obiettivo editoriale della radio è, da subito, quello di dare voce a categorie sociali “mediaticamente” poco rilevanti: disoccupati, occupanti delle case, immigrati, lavoratori e donne, diventando in breve tempo punto di riferimento di una parte importante dei movimenti di lotta della città in connessione con le mobilitazioni nazionali contro la militarizzazione del territorio, a favore della solidarietà internazionalista e della lotta per i diritti sociali e dei lavoratori.


Nel 1990 il progetto politico/editoriale si sviluppa e nasce dunque Radio Città Aperta (RCA).
Il palinsesto è caratterizzato dalla presenza di informazione, sia locale che nazionale ed estera, e da una proposta musicale articolata.
Caratteristiche fondamentali ed imprescindibili del modello radiofonico di RCA sono la libertà e l’indipendenza, rifiutando le logiche commerciali della comunicazione radiofonica mainstream e la dipendenza da editori o inserzionisti che potrebbero condizionale l’attività informativa e culturale della redazione.

L’unico editore di radio Città Aperta è… Radio Città Aperta.

Dal punto di vista informativo e giornalistico questa scelta si realizza quotidianamente con la proposta di molti spazi di aggiornamento ed approfondimento prodotti dalla redazione di RCA.

Queste scelte l’hanno portata ad essere una voce fuori dal coro e un importante punto di riferimento per i cittadini romani e per le realtà musicali e sociali del territorio.

Per oltre quindici anni inoltre la radio ha offerto ai propri ascoltatori, e a tutti i cittadini di Roma e del Lazio, il servizio di trasmissione in diretta delle sedute del Consiglio Comunale di Roma (ora Assemblea Capitolina) e del Consiglio Regionale del Lazio.
Dal punto di vista musicale e culturale l’impostazione è sempre stata quella di tenere duro sul fronte dell’indipendenza editoriale, promuovendo ed interagendo con realtà artistiche spesso autoprodotte “dal basso”, proponendo una programmazione a 360 gradi che spazia tra rock, soul, metal, reggae, elettronica e jazz ma soprattutto musica indipendente italiana ed internazionale che non si piega alle logiche commerciali nè ai circuiti della cultura mainstream.