Il Megafono – Il governo cambia la legge sull’export di armi

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Il governo modifica la legge 185 del 1990 sull’import-export di armamenti e, di fatto, propone di rimettere nelle mani della politica, e non più di un’agenzia indipendente, le decisioni riguardanti i criteri per il commercio di armamenti.

L’intenzione, esplicitata ormai da tempo e concretizzatasi già con la proposta di riforma, la scorsa settimana, dell’agenzia incaricata dei controlli, l’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento (Uama), è adesso nero su bianco ed è stata approvata nel corso del Consiglio dei ministri di giovedì sera.

Viene così rispolverato il vecchio Comitato interministeriale per gli scambi di materiali di armamento per la difesa (Cisd) abolito nel 1993, tre anni dopo l’entrata in vigore della legge 185. Lo scopo, all’epoca, era rendere il processo decisionale apolitico, con dei funzionari specializzati che, invece, valutano il rispetto delle norme in vigore delle singole richieste di autorizzazione.

Con i cambiamenti proposti dal governo, invece, la decisione torna di fatto in mano alla maggioranza: il comitato sarà infatti presieduto dalla Presidenza del Consiglio e composto dai ministri degli Esteri, dell’Interno, della Difesa, dell’Economia e del Made in Italy.