TRANSFEMMINONDA 5.01 – Silvia Federici sui genocidi per stregoneria

Come TRANSfemmINonda vi riproponiamo l’intervista fatta a Silvia Federici a cura di Romina Tassinari a Parma dove ha partecipato al reSISTER. In questa intervista Silvia ci parla del genocidio/femminicidio delle persone accusate di stregoneria e interpella direttamente il movimento femminista italiano a un lavoro di recuperazione e riappropriazione della storia che imponga atti di riparazione, di rivolta e di lotta anche e soprattutto come contrasto alla violenza che noi, soggettività che si ribellano e sottraggono alle norme imposte dal patriarcato, continuiamo a vivere. Azioni non più rinviabili contro la rappresentazione, narrazione, mercificazione e  rappresentazioni simboliche malamente giustificate da tradizioni e folKlore.

Questa nostra puntata si inserisce nei tanti rivoli che stanno nascendo anche qui in Italia: dai gruppi di lettura condivisa di Calibano e la strega di cui uno partirà tra poco nello spazio della libreria TUBA di Roma, al gruppo di Streghitudine che ha cominciato a lavorare e produrre scritture collettive da un anno, alle ricerche storiche che ci auspichiamo continuino, al desiderio di fermare queste simboliche uccisioni e smebramenti di corpi femminili e/o femminilizzati volutamente presentati come vecchi, brutti e cattivi che continuano in molte realtà nel nostro paese.

Per questo abbiamo creato un profilo IG dal titolo LA MEMORIA DELL3 STREGH3 in cui vogliamo raccogliere proprio tutto quel lavoro, quei rivoli, torrenti e fiumi che nasceranno da queste sollecitazioni.

Silvia Federici è attivista femminista, scrittrice e docente universitaria. Negli anni Settanta del secolo scorso è stata fra le protagoniste del movimento internazionale per il Salario al Lavoro Domestico. Negli anni Novanta, dopo un periodo di insegnamento e di ricerca in Nigeria, ha partecipato ai movimenti no global e contro la pena di morte negli Stati Uniti. Dal 1987 al 2005 ha insegnato politica internazionale, women’s studies e filosofia politica alla Hofstra University di Hempstead (New York). Ha pubblicato numerosi saggi di filosofia e di teoria femminista. Più recentemente si è impegnata in interventi contro la globalizzazione capitalista. Ha tenuto conferenze in ogni parte del mondo. Fra le sue ultime pubblicazioni: Revolution at Point Zero, Housework, Reproduction and Feminist Struggle (2012; tr. it. Il punto zero della rivoluzione. Lavoro domestico, riproduzione e lotta femminista, 2014); Reincantare il mondo. Femminismo e politica dei commons (2018). In Calibano e la strega (2020) ripercorre da un punto di vista femminista tre secoli di storia, dalle lotte contadine e dai movimenti eretici del Medioevo alla caccia alle streghe del XVI e XVII secolo in Europa e nel “Nuovo Mondo”. Il libro offre una nuova visione sintetica dei fattori che portarono all’avvento del capitalismo, evocando un mondo di eventi, politiche e soggetti sociali assenti nella visione marxista della “transizione” e ponendo allo stesso tempo le basi per una nuova lettura dei contemporanei processi della globalizzazione.

Romina Tassinari è un’artista visuale ecotransfemminista argentina a cui piace amalgamarsi con diversi linguaggi artistici per portare in giro pratiche di arte sociale e relazione, intendendo l’arte come un mezzo più che come un fine. Fa parte di Assemblea Corpi e Terra e fa ponte costantemente con esperienze di lotta oltre il charco, quell’oceano che non ci divide ma sempre più ci unisce nelle lotte al patricapitalismo. Attualmente gira laddove le condizioni di accoglienza e sorellanza ci sono con i suoi progetti: Dalla Tierra alla TerraSOFFIAJE! L’arte di essere Vento  e Camuflaje! Pochaje! Alberaje! e Floraje!, il ciclo di incontri insieme alla guida ambientale Andrea Fazi dove, attraverso l’arte e la natura, interpellare l’antropocentrismo e recuperare il senso di comunità.  Oltre a fare ponte con il suo emisfero di origine sta diventando, con il bagaglio del suo sguardo “foraneo”, una segnalatrice seriale di cose strane che succedono da questa parte come per esempio….bruciare “le vecchie” in feste di paese!

Marta Cavicchioni é un’artista marginale e indipendente. Scenografa, illustratrice, cartapestaia, scultrice, land e street artist, con la passione per le animazioni. Creativa e artigiana sociale. Ciclista antimachista.Ha imparato a dipingere da piccolissima, disegnando cavalli in un centro anziani immerso tra le case popolari in cui é cresciuta. Il suo posizionamento transfemmista, ecologista e intersezionale è la sostanza e la materia di cui è fatta ogni opera che realizza. Linea, colore, forma, tema sono attivismo e trasformazione. A volte sta davanti, a volte dietro. Da ciclista sa che davanti puó fare scia per le altre persone e quando é dietro puó ascoltare e riposarsi, ricrearsi per un nuovo slancio o per arrivare dove non avrebbe mai immaginato, meravigliandosi. Non capisce perché le medaglie vengano assegnate a chi taglia il traguardo e non alla squadra, ma pensa che lo si possa scoprire insieme.

Coordina la redazione e introduce la puntata Mari Casalucci della redazione, persona non binaria allergica a maschile e femminile e in continua transFORMAZIONE. Facile alle contaminazioni quando superano la selezione naturale delle sue convinzioni! Si colloca comodamente in un’area di pensiero e pratiche che potrebbe essere descritta come ecotransfemminismo antispecista. Un pensiero che parte dal sé, dall’intersezione tra le oppressioni e che tende alla LIBERAZIONE per tutti i corpi. Corpi animali umani e non, corpi piante e la stessa Terra, corpo vivo e resistente alla distruzione che questo sistema le sta imponendo. Una vita fatta di nomadismo. Ha vissuto in diversi luoghi in questa parte della terra che chiamano europa ma ha anche attraversato luoghi e avuto relazioni con persone di popoli in lotta contro colonizzazioni vecchie e nuove dalla palestina all’abya yala.

In studio alla consolle Erika. Senza di lei tutto questo non sarebbe possibile

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Vi proponiamo anche questo incontro con Silvia Federici pubblicato dall’ARCI Brentonico su YOUTUBE dal titolo Capitalismo e violenza di genere: le radici.

TRANSfemmINonda del 06/10/2023 – Silvia Federici sui genocidi per stregoneria

  • Augh – MARA REDEGHIERI
  • Bella ciao -MAGARA