TRANSfemmINonda – QUEERzionario 4.32 – 6-20 maggio l’intersezionalità dei corpi in piazza

Sabato 13 maggio puntata speciale di TRANSfemmINonda e QUEERzionario. Vogliamo rendere visibile con questa scelta il filo intersezionale che unisce la giornata del 6 maggio ad Ancona con quelle territoriali del 17 maggio e l’appuntamento nazionale del 20 maggio contro l’omolesbobiAtransodio.

Il 6 maggio ad Ancona la marea ha riempito le strade con la manifestazione nazionale lanciata da Non una di meno transterritoriale Marche insieme a tutte le assemblee di Non una di meno a livello nazionale per la difesa del diritto all’aborto libero, sicuro e gratuito per tuttu.

All’inizio della concentrazione le persone presenti hanno risposto ad una grave provocazione del movimento che si autodefinisce provita. Un gruppo piccolissimo di indefessi difensori del patriarcato si è presentato con strani bambolotti tentando di aprire qualche striscione. La risposta è stata ferma e il piccolo gruppo ha dovuto lasciare la piazza accompagnato da slogan come “il corpo è mio e lo gestisco io, non lo stato nemmeno il vostro dio” e “l’aborto non è colpa non è reato, obiezione di coscienza violenza dello stato”

Negli interventi e azioni della manifestazione ribadito il diritto all’autodeterminazione e alla liberazione dal patriracato e dai ruoli di genere imposti. Una manifestazione in cui l’intersezionalità è stata vidente in tutto il suo svolgimento.

Come redazione di TRANSfemmINonda abbiamo pensato di farvi riascoltare una parte degli interventi che abbiamo raccolto e che hanno accompagnato le azioni durante il corteoe di unire la presentazione delle gionate del 17 e 20 maggio

In questa puntata ascoltiamo

  • min 00:07:45 il manifesto di apertura 

  • min 00:19:00 l’intervento che ha accompagnato l’azione antispecista in largo fiera della pesca davanti a uno dei mercati di pesce più grandi d’Italia.  Titolo dell’azione Il corpo mio e lo gestisco io non vale solo per il corpo mio. L’azione agita dall’assemblea Corpi e Terra di Non unə di meno è consistita in una striscionata con le frasi SIAMO TUTTƏ ANIMALƏ OGNUNƏ CON LA PROPRIA DIVERSITÀ e LIBERI CORPI IN LIBERA TERRA . L’intervento denunciava la sofferenza che si continua ad imporre ai corpi di altri animali determinata dall’oppressione in questo caso esercitata da persone umane nella consapevolezza che non c’è autodeterminazione e liberazione se questa non può essere rivendicata e agita da tutti i corpi

  • min 00: 25:30 il brano musicale Sulla mia pelle di Laragosta, nome d’arte di Lara Grillini, cantante e cantautrice. Collabora con diverse band, con le quali si è esibita in molti locali ed eventi pubblici, sperimentando vari generi musicali come pop, jazz e soul. Nel 2022 esce il suo primo singolo con videoclip disponibile su youtube dal titolo Giammaria funk prodotto da Andrea Mei e pubblicato dall’etichetta Terzo Millennio Records di Milano. A breve uscirá il suo nuovo singolo “E mi respiri forte”. Le sue canzoni partono sempre da esperienze personali che riflettono tematiche sociali femministe. Quando queste tematiche sono meno evidenti nei testi, vengono esplicitate attraverso i video clip che realizza in collaborazione con Le Trote production: un team tutto al femminile che ha a cuore gli stessi temi femministi.

  • Min 00:31:30 Intervento di Oiza Queens Day Obasuyi, dottoressa in relazioni Internazionali. Oiza si occupa di diritti umani e immigrazione per il progetto Open Migration di Cild (Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili). Autrice del libro “Corpi Estranei”(People, 2020), i suoi articoli sono apparsi su testate come The Vision, Internazionale, Melting Pot Europa dove ha trattato di razzismo, confini e immigrazione.

  • Min 00:37:30 In corteo è arrivata anche la sacra vulva portata in frocessione dallə compagnə di Non una di meno Padova che hanno accompagnato la sua apparizione con la preghiera Fuori la chiesa dalle nostre mutande

  • min 00:40:20 Abbiamo cantato insieme el violador eres tu. «E la colpa non è mia / né dove stavo / né come vestivo: lo stupratore sei tu», dice così l’inno che protesta contro la cultura dello stupro e lo stigma attorno alle vittime che è stato tradotto e adottato dai movimenti femministi di tutto il mondo. Il brano Un Violador en Tu Camino Uno stupratore sul tuo cammino è stato scritta da Latesis, un gruppo di teatro femminista che ha sede a Valparaíso, città portuale sulla costa cilena. La danza che l’accompagna è diventata rapidamente virale e si è diffusa in in tutto il resto del mondo. Non era nata come una canzone di protesta, ma sono i movimenti che l’hanno fatta propria ad averla trasformata in qualcosa di più ha spiegato Paula Cometa, parlando a nome del gruppo, di cui fanno parte anche Sibila Sotomayor, Daffne Valdés e Lea Cáceres. «Un Violador en Tu Camino» si basa sul lavoro della teorica argentina Rita Segato, che sostiene che la violenza sessuale sia un problema politico, non morale. Il testo, infatti, spiega come le istituzioni, dalla polizia, alla magistratura, alle strutture del potere politico, sostengano le violazioni sistematiche dei diritti e impongano violentemente ruoli e gerarchie patriarcali. «Lo stupratore sei tu / Sono gli sbirri / I giudici / Lo stato / Il presidente»

  • 00:45:00 Porcah Ontas attivista dell’assemblea Non una di meno Venezia, di Stati Genderali, di Conigli Bianchi e Bestie froce, performer, drag queer, transfemministaha accompagnato tutta la manifestazione e ci sono state due sue azioni/performance che qui ci racconta

  • 01.00:00 intervento di Carla Maria Ruffini di Non una di meno Reggio Emilia e del tavolo salute che ha letto un brano del manifesto per la salute sessuale e riproduttiva che vogliamo

TRANSfemmINonda – QUEERzionario del 13/05/2023 – 6-20 maggio l’intersezionalità dei corpi in piazza

  • La bronca – Sara Hebe

  • Sulla mia pelle di Laragosta

  • El violador eres tu versione italiana

  • Sophie – Immaterial

  • Loredana Bertè – Ho smesso di tacere

  • Kartikkeya – Tribade con Anier, Santa Salut, Elane, Sofía Gabanna y Ultra

  • Sudor Marika – las invertidas