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Mercoledì 25 ottobre: Pericolosi focolai in Africa orientale

Il presidente etiope richiede uno sbocco sul mare, rivendicando una idea che negli scorsi decenni è stata alla base di sanguinosi conflitti con i paesi confinanti, Eritrea in testa.

La reazione di Iseas Afewerki è stata, come prevedibile, molto forte così come quella dei vari potentati che si alternano al governo di Somalia e Somaliland.

Al di là delle apparenze, ciò che c’è in ballo, oltre a questioni profonde legate al corno d’Africa, è il controllo del golfo dove c’è il porto di Aden che la Cina ha indicato essere un luogo cruciale per la Belt and Road Initiative (conosciuta da noi come la Via della seta) poiché proprio a sud del Canale di Suez, luogo strategico per il flusso di merci asiatiche in Europa.

Si va plasmando dunque un potenziale nuovo tassello della conflittualità tra capitale legato al dollaro e quello legato alle valute asiatiche, che già in Ucraina e in Palestina sta svolgendo le proprie dinamiche.

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